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Il Fantacalcio de La Gazzetta dello Sport

diario di un’invalida leggermente arrabbiata.

Di Fiamma Satta per La Gazzetta dello Sport

Notiziari, giornali e web grondano continuamente notizie orribili. Difficile però digerire la morte della 22enne Luana D’Orazio risucchiata dall’orditoio di una fabbrica tessile di Prato, una morte ingiustissima come ogni morte bianca, anche quella di Christian Martinelli l’operaio di Busto Arsizio stritolato mercoledì da un tornio verticale. Forse perché Luana era giovane mamma di un bambino e amatissima dai genitori e dal fidanzato? Certamente in questi tempi di uomini che disprezzano e uccidono le donne che fingono di amare colpisce l’amore cristallino di questo ragazzo pronto ad affrontare la vita insieme a lei e al suo piccolo e che dopo la morte di Luana ha “cercato il suo odore nel pigiama”. E colpisce anche che nel lavoro reso sempre più spesso impalpabile dal digitale un’operaia sia invece morta divorata da fauci d’acciaio, la materia di cui è fatto il lavoro in fabbrica che, quando mancano manutenzione e sicurezza, rivela “la pesantezza, l’inerzia e l’opacità del mondo”, per dirla alla Calvino.

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